Per lui e per tutti: accetta la mano tesa di Putin e dai una mano all'Italia .
Decadenza, arresto, eliminazione
Oggi aspettiamo la sua decadenza. Poi probabilmente verrà arrestato per il caso Ruby. Che molti avversari in affari e in politica nonché molti magistrati pesanti lo vogliano da tempo in carcere, l’abbiamo percepito tutti. Ma non può bastare.
Qualcuno ha detto che Berlusconi potrebbe dirigere l’opposizione dal carcere: sarebbe una posizione strategica fortissima, soprattutto in un periodo di fallimento economico e sociale del regime di maggioranza e” responsabilità”. Quindi va evitato.
Quindi così come è probabile che dopo la decadenza lo aspetti il carcere, così è pure probabile che nel carcere lo aspetti la morte. Perché non parli. Sa troppe cose. Perché non ritorni. E, negli scenari verso cui andiamo, potrebbe tornare più forte che mai, sulla cresta della protesta, anche senza vincere sulla revisione o alla Corte Europea. Troppi hanno puntato tutto contro di lui. Non possono permettersi di lasciarlo vivere, di accettare il rischio di una sua rivincita, ora che possono rendere definitivo il loro successo.
Tallio, cesio, polonio, onde ionizzanti… avvelenamento lento, anche senza ingestione, sintomi dopo qualche mese, quando sarà di nuovo a casa e all’opinione pubblica non apparirà più il nesso decadenza-carcerazione-decesso. Poi un paio d’anni di malattia, di tumore, di consunzione, di bisbigli dal cappezzale, indi la morte, il silenzio. Come Litvinenko.
Resterà in Italia ad aspettare questo, a cercare il martirio? O fuggirà in un paese sicuro e amico, magari nella Russia dell’amico Putin? Se resterà in Italia, è perché vivere non gli interessa più. Perché non ha più progetti.
Ai postumi l’ardua sentenza.
Marco Della Luna
27.11.13