di Gianni Lannes
Strage, truffa e abuso di potere dello Stato, ovvero di svariati governi tricolore. Non è tollerabile che si attenti alla salute dei bambini con vaccini pericolosi ed inutili che servono a sostenere l’industria farmaceutica unitamente alla casta dei politicanti parassiti all’ingrasso con il denaro pubblico e medici analfabeti o venduti al miglior offerente.
Infatti, l’articolo 32 della Costituzione stabilisce che:
«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
In base ai principi vigenti delle fonti giuridiche la Costituzione stabilisce la propria superiorità sulle altre fonti, ponendosi così al vertice del sistema. Il rilievo è fondato direttamente sugli articoli 134 (e 127), 138, 139 e, indirettamente, sull’articolo 1, secondo comma e su molte altre disposizioni costituzionali. In definitiva: la Costituzione è la fonte normativa suprema, a cui le leggi devono adeguarsi per avere valore fondante.
Attualmente le vaccinazioni pediatriche costituiscono un trattamento sanitario obbligatorio per tutti i nuovi nati, limitatamente a 4 delle 13 vaccinazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale: ovvero quella contro la difterite (L. 891/1939), contro la poliomielite (L. 51/1966), contro il tetano (L. 292/1963) e infine quella contro l'epatite B (L. 165/1991). Tuttavia, da almeno un decennio in Italia, inspiegabilmente è sparito dalla circolazione il quadrivalente e così si iniettano ai pargoli altri due vaccini non obbligatori in un’unica soluzione.
Ministero della Salute, Regioni ed Aziende sanitarie locali raccomandano ed offrono gratuitamente ulteriori 9 vaccinazioni (pertosse, Hemophilus influenzae, morbillo, rosolia, parotite, meningococco C, pneumo-cocco, influenza e -recentissimo- papillomavirus), non obbligatorie e dunque in tutta Italia sempre rifiutabili.