di Andrea Bucci
Mittente:
Spett.le Equitalia SpA
Sede di
oggetto: cartella esattoriale numero …………….
con la presente accuso ricezione della cartella in oggetto e
premesso che
lo Stato ha più volte dimostrato di non aver alcun bisogno del pagamento delle imposte, come ampiamente provato dalla volontà non procedere all’incasso dei 96 (dicesi novantasei miliardi) di euro dovuti dai concessionari delle slot machine. Dei quali secondo le informazioni in mio possesso pare abbia recuperato al momento appena 75 mila euro, pari a 0,7 parti per milione.
è stata più volte dimostrata l’illiceità del prelievo fiscale e la completa incostituzionalità dello stesso, stante la completa insussistenza del debito pubblico contratto nei confronti dei banchieri centrali privati che emettendo dal nulla la moneta a debito si sono sostituiti illecitamente al ruolo dello Stato stesso di battere in maniera del tutto autonoma la propria moneta esente da interessi, mantenendo l’intera popolazione in uno stato di perenne schiavitù, reato che prevederebbe l’istituzione di un tribunale speciale per crimini contro l’umanità
la banca centrale commette un falso in bilancio iscrivendo i redditi derivanti dall’emissione della moneta nelle poste passive anziché negli attivi e in tal modo evitando il pagamento delle relative imposte. E rimane impunita, rafforzando in concetto della non necessità da parte dello Stato di incassare i tributi. Privilegio negato ai comuni cittadini
Visto l’articolo numero 3 della Costituzione che garantisce l’eguaglianza di tutti davanti alla legge
Considerato che è immorale pagare imposte a un Paese che è tecnicamente FALLITO
ritengo
in qualità di rappresentante del popolo sovrano, che non riconosce l’autorità impositiva decisa e ordinata illecitamente dai banchieri centrali privati, onde evitare di dover denunciare di fronte al tribunale internazionale per i diritti dell’uomo per discriminazione sociale, di versale a Equitalia saldo e stralcio di quanto richiesto nella misura di 7 parti per milione dell’importo originario pari a ….. euro.
Considerato
che ogni abitante ha il sacrosanto diritto alla dignità tale da non essere equiparato a un oggetto o un capo di bestiame per mezzo del codice fiscale, strumento che non differisce per nulla dal sistema usato dal terzo Reich per catalogare i prigionieri dei campi di concentramento, un tempo era un tatuaggio sull’avambraccio ora è una tessera di plastica. Cambia il sistema ma non il principio
intima
alla suddetta amministrazione di operare la immediata cancellazione del codice fiscale che è stato imposto allo scrivente e alla totalità del popolo sovrano senza il consenso dei diretti interessati.
Riproduzione altamente gradita con espressa citazione dell’autore
(Andrea Bucci – Torino 335 827 6670), plagio vietato.