lundi 6 octobre 2014

Governatore irlandese: "La Troika ha Minacciato di Mandarci in Bancarotta"

FONTE:
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Governatore della BC Irlandese, Rivela: La Troika ha Minacciato di Mandare in Bancarotta l’Irlanda

L’Irish Independent riporta le rivelazioni del governatore della Banca Centrale Irlandese sulle pressioni subite dal suo governo da parte della Troika, perché entrasse nel programma di salvataggio. Sebbene il ruolo di Honohan nella vicenda sia molto ambiguo, la sua esternazione rafforza le testimonianze sulla prepotenza della BCE nel difendere gli interessi dei creditori nella crisi del 2011 (ne avevamo parlato qui), e la reticenza e l’opacità da parte dei Commissari e dell’Unione Europea, che, chiamati in causa sulla vicenda, preferiscono tacere.
Il Sunday Independent rivela che alti funzionari della Banca Centrale Europea (BCE) e dell’Unione Europea si accordarono per minacciare l’Irlanda di bancarotta se il governo avesse tentato di far saltare i creditori.
La minaccia venne fatta in una riunione in teleconferenza ad alto livello, i cui dettagli sono stati rivelati per la prima volta dal governatore della Banca centrale, il dottor Patrick Honohan.
Il sig. Honohan, famoso per aver detto in diretta radiofonica alla nazione che l’Irlanda sarebbe entrata nel programma di salvataggio della Troika mentre i ministri del governo lo stavano pubblicamente negando, ha anche rivelato di essere stato tenuto fuori dalla riunione.

In un nuovo libro sull’ultimo mandato di Brian Lenihan [il ministro delle finanze irlandese che ha gestito il post-crisi Lehman, morto mentre era ancora in carica nel 2011, ndVdE], Honohan ha detto di aver saputo della riunione soltanto dopo che la Troika aveva intimato l’ultimatum a Lenihan, il 26 novembre 2010. 

“Lo staff della Troika disse a Brian in termini categorici che “bruciare” i creditori avrebbe significato rinunciare al programma [di salvataggio, ndVdE] e che, di conseguenza, questo non avrebbe potuto essere consentito”, scrive il dottor Honohan. “Per una qualche ragione, hanno aspettato fino a dopo questa prova di forza per informarmi di questa decisione, che a quanto pare era stata presa durante una teleconferenza di altissimo livello a cui nessun rappresentante irlandese era stato invitato”.
Le rivelazioni del dott. Honohan gettano altra benzina sul fuoco di chi sostiene che l’Irlanda è stata “forzata” ad entrare nei programmi di salvataggio. 
Ed è anche probabile che diano forza ai numerosi appelli perché l’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet, che ha giocato un ruolo centrale nel piano di salvataggio irlandese e nella gestione della crisi dell’Eurozona, sia invitato a comparire di fronte alla commissione d’inchiesta sull’attività bancaria  nei prossimi mesi.
La scorsa settimana la BCE è stata oggetto di rinnovate critiche per non aver reso pubblica una lettera inviata dal signor Trichet a Lenihan durante lo stesso periodo del novembre 2010, nonostante una richiesta del Mediatore europeo, Emily O’Reilly.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, la settimana scorsa ha detto all’eurodeputato irlandese Brian Hayes che la banca avrebbe discusso la questione della possibile testimonianza di Mr Trichet sull’indagine bancaria, e che avrebbe dato una risposta entro novembre. Mr Hayes successivamente ha dichiarato che se Trichet non potesse presenziare all’indagine bancaria, la BCE dovrebbe  “fornire la documentazione e, se del caso, mettere a disposizione dei funzionari” per prestare assistenza all’inchiesta. 
Nel frattempo, l’ex commissario europeo Olli Rehn ieri ha detto che, nel caso gli fosse stato richiesto,  avrebbe “preso seriamente in considerazione” la possibilità di comparire di fronte alla imminente inchiesta bancaria. 
Rehn, che si è dimesso come commissario per gli affari economici e monetari nel mese di luglio, ha detto che le decisioni adottate dalla BCE e dalla Commissione europea sono state prese quando le economie della zona euro erano “in caduta libera”. 
Parlando al Marian Finucane Show, Rehn ha detto che pur non essendo bene a conoscenza delle questioni oggetto dell’indagine bancaria, “è ragionevole e utile che in Irlanda sia condotta unaanalisi approfondita  della crisi”. 
Il libro, “Brian Lenihan: In Calm and Crisis“, di cui sono pubblicati degli estratti nel Sunday Independent di oggi, è stato commissionato da amici e parenti e contiene saggi sulla gestione della crisi da parte di Lenihan scritti da colleghi, tra cui il dottor Honohan e il capo del FMI Christine Lagarde, che era allora ministro delle finanze francese. 
In un estratto, il dottor Honohan rivela che la Troika stava considerando l’opzione di “bruciare” alcuni creditori senior nella trattative che seguirono la richiesta di salvataggio dell’Irlanda.
  
Il Dott. Honohan è stato coinvolto nella decisione della BCE di mettere sotto pressione l’Irlanda perchè chiedesse un programma di salvataggio e l’ha sostenuto, a causa dell’enorme crescita dei prestiti di emergenza da parte della Banca Centrale al sistema bancario dalla metà di settembre. 
Il Dott. Honohan sostiene che la riluttanza del governo a fare richiesta del programma spiega la sua drammatica intervista al programma radiofonico di RTE Morning Ireland il 18 novembre 2012, in cui affermò che l’Irlanda sarebbe finita in un piano di salvataggio, non rendendosi conto che altri ministri non erano stati tenuti al corrente di quanto stava accadendo. 
“Le cose erano arrivate ​​al punto in cui, se egli fosse rimasto in silenzio sulla situazione, la Banca Centrale non solo avrebbe fallito nella propria responsabilità di usare una comunicazione tempestiva per preservare la fiducia, ma avrebbe anche distrutto la legittima aspettativa di fiducia nella banca del pubblico irlandese, senza inganni od omissioni”, scrive il dottor Honohan. 
“Quello che non mi era venuto in mente era che, giunti a quel punto, Brian non aveva potuto comunicare ai suoi colleghi di governo quanto la discussione si fosse già spinta oltre”.
“Chiaramente, l’intervista per lui è stata scomoda, ma ha capito, come mi ha confermato allora e in seguito, che il mio unico obiettivo era quello di lavorare nell’interesse nazionale.”


Tratto da: informatitalia