il relitto del DC 9 Itavia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Michele Russo
Finalmente dopo 34 anni, grazie ad un’accurata inchiesta giornalistica sul campo, è stato sciolto il mistero sulla tragedia del DC 9 Itavia in cui persero la vita 81 persone; ed almeno un’altra ventina furono messe a tacere in seguito da un'intelligence innominabile, per non rivelare verità imbarazzanti che avrebbero fatto precipitare governi, e compromesso giganteschi affari, scombussolando equilibri geopolitici. Orbene, ben dieci editori italiani, privi di coraggio civile, pur apprezzando il lavoro hanno declinato l’invitato a pubblicare l’opera. Nel 2010 l’autore di sua iniziativa ha verbalizzato la portata della sua documentata scoperta ai magistrati Amelio e Monteleone della Procura di Roma, segnalando anche alcuni nuovi testimoni (ex militari italiani). Possiamo anticiparvi che la Libia non c’entra, se non con i depistaggi orchestrati da SISMI e CIA. Quindi che Romano Prodi ha opposto il segreto di Stato al giudice istruttore Rosario Priore, proprio su alcuni documenti inerenti Israele. E così via. Niente complottismi né opinioni, ma prove e fatti inequivocabili. Come per esempio, la presenza del ministro della difesa Lagorio ad un vertice Nato sul nucleare, poco prima che mandassero in onda lo scenario di guerra, descritto dalla sentenza-ordinanza del magistrato Priore (31 agosto 1999). Per la cronaca: nessun governo nostrano a tutt'oggi ha chiesto a Wasghington le registrazioni delle comunicazioni militari ed istituzionali, effettuate segretamente dal terminale Echelon in Italia (base di San Vito dei Normanni). Addirittura, a livello giudiziario, non è mai stata realmente esplorata la pista Tel Aviv, Roma, Parigi.
Così Gianni Lannes, dopo aver interrotto le pubblicazioni sul suo blog, è giunto alla decisione di pubblicare in proprio questo volume che non può giacere in un cassetto, ma giungere alla conoscenza diretta dell’opinione pubblica.
Qua e là, l’autore ha già offerto qualche anticipazione della intricata vicenda sul diario internautico SU LA TESTA!.
In concreto si tratta di stampare almeno 10-12 mila copie con la prima tiratura e di realizzare anche una versione e-book, con l’impegno di tenere conferenze di presentazione in giro per l’Italia.
Ora, eventualmente, tocca ai cittadini offrire un contributo economico per realizzare quanto prima questo progetto, poiché non si può pretendere dall’autore a spese sue anche la stampa del libro, dopo che ha impegnato i suoi risparmi per portare a termine l’indagine.
Pertanto è a disposizione il seguente conto corrente di Poste Italiane (indicare la causale USTICA):
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intestazione
Luciano Lannes.
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Luciano Lannes.
Per coonttatti scrivere a:
sulatestaitalia@libero.it
Dopo decenni di insabbiamenti e depistaggi è emersa una verità indicibile per alcuni Stati che hanno macinato affari sul nucleare.
C’è un filo rosso e oscuro che attraversa la storia di del Belpaese, un filo al quale restano appesi come fantasmi i misteri che avvelenano la memoria e impediscono di definirci una democrazia compiuta. Dalla morte di Salvatore Giuliano passando attraverso la stagione prolungata dei golpes, delle stragi, del sequestro Moro, del Moby Prince, della P2, della trattativa segreta dei vertici di Stato tricolore con Cosa Nostra.
Questo è lo Stivale della giustizia negata, delle verità inafferrabili, dei segreti di Stato. Il paese nel quale la partita globale della Guerra Fredda - sempre in atto - è costata un tributo pesante di vittime innocenti. Un Paese dalla sovranità molto limitata, anzi inesistente.