di Gianni Lannes
L'inchiesta dell'anno 2012:
E' sempre attuale il nucleare, specie in Italia che ha rifiutato l'energia atomica con due referendum popolari (1987 e 2001). Eppure, a parte gli affari tra Stato & Mafie (a cui vengono appaltati i lavori sporchi) regna e vige il segreto di Stato.
Camen, Cresam, infine Cisam. Alzi la mano chissà chi lo sa! E’ una centrale nucleare che sulla carta non esiste, ma nella realtà ha prodotto scorie nucleari di prima, seconda e terza categoria, o se preferite anche e soprattutto ad alta attività. In particolare ha incentivato ricerche sul nucleare, perfino sul plutonio. Oggi bastano 5 chilogrammi di questa sostanza artificiale per assemblare una bomba atomica.
Dal reattore “militare “Galileo Galilei”, sotto impulso tecnologico USA (fornitura dell’impianto nonché di uranio) ed in collaborazione con Fiat, Ansaldo e Marina Militare italiana, è decollata la sperimentazione segreta (collaudata in Sardegna) del primo ed unico missile (Polaris “tricolore”) a testa atomica “made in Italy”. Nonostante il divieto del Trattato internazionale di proliferazione nucleare, sottoscritto precedentemente anche dall’Italia.
Ho avuto modo di visitare questa base militare off limits per i comuni mortali, e di pubblicare alcune inchieste in passato. Due precisazioni. Nell’Ordinanza numero 3267 del 7 marzo 2003, di nomina del generale Carlo Jean (già collaboratore Aspen come il presidente uscente della Repubblica, tale Giorgio Napolitano: organizzazione che accoglie in Italia politicanti e giornalisti di ogni orientamento, finanziata dal Club Bilderberg), il piduista Silvio Berlusconi (tessera P2 numero 1816), già in affari con le mafie (vedi Dell’Utri) elenca gli impianti atomici che esigono uno smantellamento, con il successivo stoccaggio delle scorie in un deposito unico. Che strano: in questo documento istituzionale non è menzionato il reattore Galilei, né si parla della centrale nucleare di San Piero a Grado in provincia di Pisa, e nemmeno viene elencata la Toscana tra le regioni in emergenza a causa della presenza di rifiuti radioattivi, estremamente pericolosi. Inoltre, come è stato accertato dalla Procura della Repubblica locale (andata a sbattere contro il solito/solido muro di gomma del sistema di potere NATO) qualche anno fa, dopo un’accurata denuncia di un esperto, grandi quantità di scorie atomiche sono state seppellite nella pineta in riva al Mar Tirreno.
Il parco di Migliarino-San Rossore è un’area “protetta”, ma solo sulla carta. L’area già dieci anni fa era stata trasformata dal ministero della Difesa, in una discarica a cielo aperto, con il trasferimento addirittura di uranio impoverito proveniente da rottami di elicotteri bellici (contrappesi alari da La Spezia).
L’anno scorso ero tornato sulla vicenda proprio su questo diario pubblico, poiché i quotidiani per cui ancora lavoravo, IL CORRIERE DELLA SERA e L’UNITA’ non hanno avuto il coraggio di pubblicare alcunché, adducendo scuse pretestuose.
Siccome, come risaputo, al peggio non vi è mai fine, adesso emergono gravi novità.
In un’intervista rilasciata ai primi di gennaio l’ammiraglio Domenico Di Bernardo, a capo della struttura di ricerca militare, comunicava che 750 mila litri di liquidi pesantamente contaminati utilizzati per il funzionamento del reattore nucleare del CISAM (in dismissione) verranno depurati (si fa per dire) e scaricati nel canale dei Navicelli (che confluisce nel Tirreno). I livelli di radioattività di queste “acque”, assicura l’ammiraglio, saranno al di sotto dei limiti di legge. Mentre i fanghi residui, incapsulati nel cemento, saranno sepolti in pineta. I limiti di legge in Italia non sono dettati da criterio biologici, bensì da interessi politici. Il limite è Mac zero: l'inquinamento radioattivo in mare è irreversibile.
Ecco il totalitarismo che ha già cancellato nel Belpaese a sovranità inesistente, la libertà e mette a rischio la vita di milioni di persone. Vogliamo discutere di questioni importanti o soltanto di queste elezioni truccate con candidati e programmi inesistenti ed esito scontato?
Vogliamo lasciare la possibilità al sistema di potere finanziario internazionale di stabilire la pessima qualità ambientale delle nostre vite, compreso il destino delle future generazioni italiane, o piuttosto combattere per ottenere libertà e democrazia?
Vogliamo lasciare la possibilità al sistema di potere finanziario internazionale di stabilire la pessima qualità ambientale delle nostre vite, compreso il destino delle future generazioni italiane, o piuttosto combattere per ottenere libertà e democrazia?
L'inchiesta dell'anno 2012: