A MORTE I PIU’ PICCOLI DEL MONDO…
di Gianni Lannes
Ogni anno circa 12 milioni di bambini muoiono prima di festeggiare il loro quinto compleanno, secondo i rapporti Unicef più aggiornati. Una cifra, ampiamente sottostimata, poiché - secondo l’Onu - il 41 per cento delle nascite sul pianeta Terra non viene registrato.
Quando poi ad annientarli non sono la sete, la fame, le malattie ed i vaccini inutili e pericolosi (anche in Europa, soprattutto in Italia ad opera della famigerata Glaxo), il lavoro sporco lo fanno le guerre alimentate in gran parte dei casi dall’Occidente per sete di dominio e sfruttamento coloniale. I dati ufficiali a livello internazionale sono agghiaccianti, tuttavia non scalfiscono la nostra indifferenza: 2 milioni e mezzo di bambini assassinati nell’ultimo decennio, 6 milioni di invalidi, 1 milione e mezzo di orfani, 23 milioni di senza casa, sfollati, rifugiati, migranti. Capitolo a parte, o meglio fenomeno in aumento di cui però i mass media non parlano, è la sparizione e la vivisezione di bimbi per sottrarre loro organi umani e venderli.
Fra le pagine più orrende dell’ "homo sapiens" si può rammentare il caso dell’Iraq, dove a causa dell’embargo (prima dei massicci bombardamenti all'uranio impoverito) negli anni ’90 il tasso di mortalità infantile si è triplicato rispetto ai dieci anni precedenti, superando il 13 per cento; la Palestina dove i bambini sono carne da macello per la dittatura israeliana; l’Afghanistan dove mediamente 10 bambini ogni giorno saltano in aria sulle mine inesplose (in taluni casi fabbricate in Italia).
Malnutrizione, sofferenza, violenza (abusi sessuali nel morigerato Occidente), inquinamento ambientale e niente istruzione per masse di diseredati fin dalla nascita. Eppure, il 20 novembre 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui diritti del fanciullo, dopo la Dichiarazione dei diritti del bambino siglata dall’Onu nel 1959, carta straccia mai ratificata dal democratico e progressista Governo degli Stati Uniti d’America.
L'orizzonte di una civiltà (o viceversa, inciviltà) si misura dal grado di amore, attenzione e protezione reale per i più piccoli, pargoli indifesi da insidie di ogni genere, anzi prevalentemente umane.
p.s. Se mi batto ancora nel mio piccolo raggio d'azione, nonostante le ferite, è soltanto ed esclusivamente per i bambini che non hanno alcuna possibilità di difendersi dagli "umani".
p.s. Se mi batto ancora nel mio piccolo raggio d'azione, nonostante le ferite, è soltanto ed esclusivamente per i bambini che non hanno alcuna possibilità di difendersi dagli "umani".