mardi 24 août 2021

Andrea Cionci: 🔴Papa Ratzinger, “mi autoridad termina en ese umbral”: porque podía declarar una “sede impedida”🔴Papa Ratzinger, "la mia autorità finisce a quella soglia": perché poteva dichiarare "sede impedita"

https://sfero.me/article/papa-ratzinger-mi-autoridad-termina-en-ese-umbral-porque-podia-declarar-una-sede-impedida

 

 

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/28416348/papa-ratzinger-mia-autorita-finisce-quella-soglia-perche-poteva-dichiarare-sede-impedita.amp?

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Proprio ieri, il latinista Prof. Alessandro Scali ci ha mandato uno studio, in supporto della tesi di sede impedita, dove si evince che DANTE, (quest’anno sono i 700 dalla morte) importa nell’italiano della Commedia, dal latino, il verbo vacare nel senso di sede “lasciata vuota” dal vero papa perché usurpata dal papa “indegno” Bonifacio VIII (nota 1).

Così, su Twitter, un utente ha chiesto: “Ma quale era il presupposto secondo cui Benedetto poteva dichiarare sede impedita? Io non lo ravviso”.

Intanto ricordiamo cosa Ratzinger confidò nel 2005 QUI   a  Mons. Fellay della Comunità S. Pio X, il quale, durante un'udienza, ricordava al Papa di essere in possesso dell'autorità per rimettere le cose in ordine nella Chiesa su tutti i fronti. E Benedetto rispose così: «La mia autorità finisce a quella porta». E questo avveniva a Castel Gondolfo già nell’agosto 2005.

Il mite, anziano Joseph Ratzinger fin dall’inizio del suo pontificato ha avuto enormi problemi nel farsi obbedire, tanto che non poté neppure imporre la frase “versato per noi e per molti” nel Padre Nostro, versione filologica dal latino “pro multis”, più corretta anche dal punto di vista teologico. Sembrava essere largamente impedito già allora ad ESERCITARE l’ufficio pastorale e questo dipendeva anche da una fragilità dovuta ai suoi 86 anni.

Non lo diciamo noi, ma lui stesso nella Declaratio del 2013: “… sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per ESERCITARE in modo adeguato il ministero petrino […] per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministerium (esercizio pratico) a me affidato”. (...)

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Ma un FATTO CHIARISSIMO risale al maggio 2012,  quando scoppiò lo scandalo Vatileaks:  il maggiordomo del papa, Paolo Gabriele (poi graziato in dicembre e lasciato a piede libero) aveva trafugato e fotocopiato LETTERE segrete e riservate di Benedetto XVI con cardinali, giornalisti, politici, vip etc. Tra quelle ecclesiastiche, una del card. Tettamanzi dove accusava il card. Bertone di dare ordini a nome di Benedetto senza che il Papa ne fosse neppure informato, poi quella inviata dal card. Nicora al Presidente dello Ior Gotti Tedeschi dove lo informava del cambio legge antiriciclaggio operato dal card. Bertone e quella di Mons. Viganò a Benedetto dove l’arcivescovo faceva duri riferimenti al card. Bertone. Tutti documenti che parlavano di uno strapotere del Segretario di Stato, come sopra, e quindi forse della inabilità giuridisdizionale di cui sopra.

Fatto sta che molti di questi carteggi furono poi pubblicati da Gianluigi Nuzzi in un libro.

Ed ecco che rientra in pieno il quarto motivo secondo cui la sede può essere dichiarata impedita: QUANDO IL VESCOVO NON È IN GRADO DI COMUNICARE NEMMENO PER LETTERA CON I SUOI DIOCESANI, in questo caso tutto il cattolicesimo universale.

Considerato che la sua posta non era più privata, ma era stata trafugata, fotocopiata,  divulgata, poi data alle stampe, il Papa avrebbe ben potuto dichiarare la sede impedita pur non essendo prigioniero, o esiliato, ma probabilmente inabile (fisicamente e quanto all’esercizio della sua giurisdizione) e soprattutto impossibilitato a comunicare, anche per lettera.

Poi, se c’è altro, bisognerebbe chiederlo al Santo Padre. (...)

(Ndr: non è Benedetto incapace di farsi obbedire. È l' insieme del Vaticano che è diventato "cloaca d'impurità", come disse Maria a La Salette.

La decisione di Benedetto non ha solo impedito che lo uccidessero, ma "soprattutto" che, dopo averlo messo a morte come Cristo, distruggessero la Chiesa intera).