mercredi 10 avril 2013

Su La Testa!: REGIONE PUGLIA: LEGALIZZA LA RAPINA DI ULIVI

Su La Testa!: REGIONE PUGLIA: LEGALIZZA LA RAPINA DI ULIVI:



Vaticano: Pasqua 2006 - ulivi donati al Papa dal gesto di  Nichi Vendola per fare bella mostra e poi morire - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


 di Gianni Lannes

C’era una volta l’antico albero d’ulivo, simbolo del Mediterraneo. Indi piombò la presunta modernità e giunse la fine di un’identità storica del paesaggio che ha fatto retrocedere il genere umano all'età dell'opulenza frustrante.

Svendola Puglia: l’aggressione agli ecosistemi naturali in riva al mare Adriatico e allo Jonio è un bollettino di guerra quotidiana. La catastrofe ambientale è alimentata dalle autorità di governo locale e nazionale, addirittura attraverso il finanziamento con denaro pubblico: colate di cemento & asfalto, eolico, fotovoltaico, cancro-valorizzatori ovunque - dallaCapitanata al Salento - e senza scrupoli. Vale a dire: via libera da chi dovrebbe garantire la salvaguardia.

 
Puglia: bosco di ulivi in riva all'Adriatico - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Nell’ex California d’Europa le speculazioni a tutto spiano sono legittimate ora da un’altra leggina ad hoc, presentata dal popolo delle libertà, supportata da aggiustamrnti del Pd, ed infine votata all’unanimità dal Consiglio regionale. Il vero obiettivo è legalizzare la violenta estirpazione per vendere queste piante arboree plurisecolari e trasferirle al Nord, in particolare nella provincia di Brescia.

Ulivi rubati al Sud - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


E’ stato proprio il sedicente ecologista Nichi Vendola a dare il folgorante esempio: infatti, nell’anno 2006 ha donato al Vaticano antichi alberi d’ulivo vivi e vegeti, solo per fare bella mostra durante la settimana pasquale e morire poco dopo. A questi alberi fruttiferi sono state tagliate le radici. Ergo: il cartello che si vede in piazza San Pietro è solo l'ennesima menziogna.Nicola Vendola in qualità di presiduente della nostra Regione, ha la resposabilità di aver commesso un reato penale. Ma soprattutto, il suo atto ha distruttto volutamente degli esseri viventi.

 
Vaticano: Pasqua 2006 - ulivi poi non trapianti e deceduti - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Con il pretesto di proteggere meglio i monumentali simboli di Madre Natura, emblema di questa terra levantina abbracciata dal mare, si uccidono definitivamente alberi unici al mondo. Ancora peggio: per incassare soldi facili, si legalizza l’espianto di queste grandiose piante arboree. Da qualche decennio, ma più ancora dall'anno 2005, si sradicano queste identità naturali del Sud per trasferirle altrove, soprattutto al nord.

 
Furto di ulivi dalla Puglia alla Lombardia e Veneto - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Così, il Consiglio regionale della Puglia per tenere fede all’andazzo cementificatorio, ha approvato all’unanimità il disegno di legge che modifica ed integra la legge regionale sulla tutela e la valorizzazione degli ulivi monumentali (L.R. 4 giugno 2007, numero 14).
Nei dettagli il ddl assorbe una proposta di legge (del consigliere PdlMassimo Cassano) che introduce il termine di 90 giorni entro cui devono essere comunicati ai richiedenti i pareri in merito all’eventuale spostamento degli ulivi.

Vaticano 2006: ulivi secolari uccisi da Nichi Vendola (tutti i diritti riservati)


Sulla carta o se preferite a parole effimere: "La Regione Puglia tutela e valorizza gli alberi di ulivo monumentali, anche isolati, in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica nonché quali elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale...".

 
Ulivi rubati alla Puglia e trafugati in Lombardia e Veneto - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
Il profitto a tutti i costi - La vergognosa proposta avanzata la prima volta il 3 ottobre 2011 dal gruppo consiliare pidiellino, così recita: «La tutela degli ulivi monumentali è un obbligo, ma deve essere anche un'opportunità e non un impedimento allo sviluppo economico e infrastrutturale del territorio. Questo è il motivo di questa proposta di modifica della legge 14/07 – ‘Tutela degli ulivi monumentali e secolari’. Si tratta di agire al più presto nella duplice ottica della tutela del paesaggio e nel contempo del rispetto dei diritti acquisiti dai privati relativamente, ad esempio, alle aree edificabili, alle lottizzazioni, o al diritto degli imprenditori agricoli di fare reddito e, quindi, di poter riconvertire l’azienda. Tutte esigenze che, in molti casi, vengono al momento ‘frenate’ o addirittura inibite dalla legge regionale. Lungaggini burocratiche, controlli asfissianti, passaggi tra i vari enti che di fatto stanno creando dei veri ‘sbarramenti’ all'economia di vaste aree, in campagne che – di contro - appaiono sempre più deturpate dagli insediamenti selvaggi e invasivi del fotovoltaico. A questo punto occorre agire, in tempi brevi, per decentrare a livello comunale le competenze per il rilascio di autorizzazioni agli espianti e spostamenti di piante secolari e dei necessari controlli per il rispetto delle norme, prevedendo maggiori deroghe e snellendo assurdi procedimenti burocratici. In Puglia ci sono 60 milioni di ulivi. Di questi, 5 milioni sono delle vere opere d'arte della natura. ‘Monumenti’ che devono sì essere tutelati, ma non necessariamente ad esclusivo danno delle esigenze di sviluppo del territorio».

 
Val Camonica (BS): ulivi secolari rubati nel Mezzogiorno - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Petizione contro - «"Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia!". Questa la richiesta inviata online da un gruppo di cittadini al Presidente della Regione contro la proposta di legge presentata da Massimo Cassano, consigliere regionale del Pdl, che mira all'esportazione dei preziosi ulivi salentini. I sottoscritti cittadini, seriamente preoccupati dagli sviluppi e conseguenze che la proposta potrebbe avere, chiedono alla S. Sua e a tutte le forze politiche regionali e nazionali di rigettarla immediatamente, biasimando nel contempo l’operato del gruppo consiliare che si è permesso di dubitare della tutela e salvaguardia dei “patriarchi verdi”, beni diffusi e caratterizzanti il paesaggio ulivetato della Regione Puglia. I sottoscritti sollecitano inoltre la scrupolosa osservanza e applicazione di ogni punto della legge di cui sopra».

foto Gianni Lannes


Sebbene le autorità di governo regionale  abbiano ribadito che lo spostamento degli ulivi non coincide necessariamente con la sostituzione delle piante con colate di cemento, ma con altre iniziative legate allo sviluppo sostenibile,  i rari ecologisti autoctoni ed i pugliesi di buon senso - a ragion veduta - non vedono di buon occhio la situazione.

Val Camonica (BS): ulivi del Sud - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Precedentemente, il 31 ottobre 2011 il Forum Ambiente & Salute, attivo nel Salento, si oppose invano con una mobilitazione popolare allo scempio in atto: «NO ALLA LEGGE AMMAZZA ULIVI ED ULIVETI DI PUGLIA!" costituenti della preziosa “Foresta primigenia” di Puglia. NO dunque a questa “Legge Ammazza PUGLIA”. Tutto questo semplicemente per favorire immoralmente la speculazione del cemento, dell'asfalto, della movimentazione terra, dell’ iper-infrastrutturazione ridondante, e della Green Economy industriale di eolico, fotovoltaico e biomasse! Per favorire il consumo immorale di altro prezioso suolo, quando invece il processo dovrebbe essere invertito con azioni e programmi di DE-CEMENTIFICAZIONE e bonifica dagli inquinanti e di RINATURALIZZAZIONE! UNA VERGOGNA INCOMMENSURABILE E DI FORTISSIMA GRAVITA’! RISCHIO DI UN’ ECATOMBE AMBIENTALE POLITICO-DEGENERATIVA DA FERMARE! APPELLO A NICHI VENDOLA , BARBANENTE0, NICASTRO, STEFANO E A TUTTI I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE E MAGGIORANZA PERCHE’ FERMINO L’ “EMENDAMENTO DELL’ INFAMIA E DELLA VERGOGNA” PROPOSTO, CON CUI SI VUOLE TRASFORMARE IN UNA “LEGGE AMMAZZA ULIVI” L’ATTUALE BUONA LEGGE DI TUTELA DEGLI ULIVI E DEGLI ULIVETI!

Salento: incendio doloso - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Presa per i fondelli - Questo magistrato in aspettativa - piazzato in quella carica dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro - forse ritiene che i pugliesi abbiano l’anello al naso. Infatti, l’assessore alla Qualità dell'ambienteLorenzo Nicastro, in una nota sul sito della Regione, ha indorato la pillola: «In primo luogo quella che tendenziosamente si sta definendo una 'leggina che autorizza l'espianto di fatto nasce dalla volontà di colmare un vulnus della precedente legge che, giova ricordarlo, già prevedeva la facoltà per la commissione di autorizzare l'espianto e che, contenendo il limite temporale di tre anni dall'approvazione, avrebbe esaurito la propria funzione di tutela al termine del 2011. In questa ottica quindi la Regione ha normato in tutela del vincolo sugli ulivi monumentali, non per eliminarlo ma per rafforzarlo scongiurando il pericolo di un espianto selvaggio». Secondo l'Assessore, in più sarà previsto il coinvolgimento degli enti locali: «Nell'emendare la legge esistente inoltre, è stata introdotta la possibilità di coinvolgimento degli enti locali attraverso la partecipazione alla commissione regionale, proprio in virtù di una volontà di valorizzare l'ascolto dei territori coinvolti».  

 
Ordona (FG): effetti eolici - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

C'è un giudice a Berlino, o magari soltanto in qualche Procura della Repubblica della Puglia? La legge statale numero 144 del 14 febbraio 1951, sempre in vigore ha il seguente oggetto: "divieto di abbattimento ed espianto di alberi di ulivo oltre il numero di 5 per ogni biennio in ogni azienda agricola, che può avvenire esclusivamente per morte fisiologica dell’albero o per certificata improduttività". Vendola è un recidivo? L'anno scorso il numero 1 del Sel ha finanziato con denaro pubblico a Stornarella, in provincia di Foggia (sindaco destrorso), l'abbattimento di 13 querce secolari (in buine condizioni vegetative) per far posto all'inutile e costosa pavimentazione di una piazza.

Per il "sensibile" parolaio Nichi Vendola il tempo degli ulivi plurisecolari è finito, al pari della sua credibilità politica al secondo mandato. Meno male che il governatore con un piede in Parlamento e con l’altro in Regione  è un vero ecologista. Due poltrone tinteggiate di verde sono meglio di una per autorizzare di tutto, anche ricerca e sfruttamento di idrocarburi in terra ferma (alla voce Daunia si registra un record mondiale di assalti speculativi). In Italia, si sa, i “rifiuti” si riciclano soltanto in politica! Sta a noi, qui e adesso, arrestare questa folle corsa che fa scempio della vita.


Tavoliere di Puglia: incendio doloso - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)