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mardi 18 novembre 2014
Guardian: "L'Italia uscirà dall'Euro entro due anni"
FONTE: http://www.nocensura.com/2014/11/guardian-litalia-uscira-dalleuro-entro.html
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''L'ITALIA SI STA DIRIGENDO VERSO L'USCITA DALL'AREA DELL'EURO. ENTRO UN PAIO D'ANNI NE SARA' FUORI'' (THE GUARDIAN)
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Anche se l'ipotesi potrebbe sembrare fantasiosa per uno dei paesi fondatori dell'unione monetaria, si sta progressivamente facendo strada l'idea che entro un paio d'anni Roma tornera' ad amministrare la propria moneta.
Il paese e' in profonda depressione, come confermano gli ultimi dati: il prodotto interno lordo e' del dieci per cento inferiore a quello precedente la crisi finanziaria.
I tentativi di rilanciare l'economia sono falliti, a tal punto e' sclerotizzato il sistema del fisco, dell'impresa e del lavoro.
Nel frattempo la Spagna e l'Irlanda hanno attuato riforme, rafforzato le banche e sono andate avanti, ma con la palla al piede della disoccupazione a livelli insopportabili e della povertà ormai diffusa. Perfino la Grecia e' tornata a crescere, sebbene il dato sia aleatorio, se paragonato allo stato della Grecia prima della sciagurata decisione di adottare l'euro.
C'e' stato un tempo in cui il ceto medio italiano rifiutava l'idea di abbandonare l'euro: i risparmi e le altre proprieta', in particolare immobiliari, hanno tratto valore dall'appartenenza all'area monetaria; lasciare la moneta unica avrebbe comportato una riduzione della ricchezza.
Questo timore e' scomparso; il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e' diventato uno dei piu' convinti oppositori dell'euro, lo stesso la Lega Nord di Salvini e per il partito di destra FdI di Giorgia Meloni.
Piu' in generale, dopo molte promesse di crescita infrante - scrive il Guardian - il sostegno nei confronti della Commissione europea e della Banca centrale europea e' venuto meno.
Gli italiani aspettano da tre anni che il presidente della Bce, Mario Draghi, segua l'esempio della Banca d'Inghilterra e della Federal Reserve degli Stati Uniti e stampi moneta; il banchiere continua a parlare di iniettare fondi nelle economie sofferenti dell'eurozona, per poi fare marcia indietro, come e' avvenuto anche la scorsa settimana.
Tuttavia, anche se agisse, e' improbabile che l'iniziativa sarebbe efficace. Gli italiani lo sanno: hanno bisogno di svalutare, come ha fatto il Giappone. Il ritorno alla lira sarebbe doloroso, ma e' qualcosa che gli elettori sono pronti a contemplare per fermare l'arretramento dell'economia. Orami anche i sondaggi confermano che la metà degli italiani è pronta a rifiutare l'euro già domani mattina.
Fonte: il nord