dimanche 4 décembre 2022

Rosario Marcianò: Riccardo Palleschi intervista Rosario Marcianò su Fracking e terremoti (2 dicembre 2022)

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L'amico Riccardo Palleschi mi ha intervistato in merito ai terremoti superficiali, direttamente collegati alle prospezioni geologiche per la ricerca e l'estrazione del gas.

All'estero molti governi hanno proibito l'estrazione del gas con il metodo della frantumazione (fracking), proprio perché è certo che questa tecnica induce sismi, ma in Italia, come al solito, le autorità fanno orecchio da mercante, nonostante il no del referendum e, con la scusa dell'emergenza energetica, si è dato nuvo slancio all'estrazione dal sottosuolo del bel paese. Nuovi terremoti in arrivo, purtroppo, sono garantiti anche in aree non a noto rischio sismico.

TERREMOTO E FRACKING: UN COLLEGAMENTO DIRETTO

I terremoti superficiali (in genere tra gli 8 ed i 12 Km di profondità) recentemente occorsi in Liguria e nelle Marche sono stati provocati dal fracking? Il sospetto è lecito. Si tratta di prospezioni geologiche condotte nel sottosuolo, laddove vengono fatte brillare delle cariche alla ricerca di idrocarburi, oppure viene iniettata acqua in pressione, al fine di far frantumare la roccia, che quindi libera il gas. Il Ministro Cingolani ha, infatti, nel mese di marzo 2022, sbloccato le autorizzazioni per nuove prospezioni.

La crisi del gas, provocata artatamente dalle sanzioni europee nei confronti della Russia, ha ora riaperto l'annoso problema, ma il Governo, silenziosamente, ha di nuovo dato inizio alle prospezioni sulle coste italiane, in barba alla sicurezza del territorio. Non si parla di asini che volano. La Svizzera, ad esempio, a seguito di sommovimenti direttamente collegati alla ricerca di idrocarburi, ha vietato il fracking e quindi, de facto, interrotto la ricerca di gas sul suo territorio.

La tecnica del fracking è relativamente nuova, ma si hanno già dati a sufficienza per capire di quanto possa essere deleteria. Il fracking consiste, fondamentalmente, in perforazioni idrauliche le quali una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno; nei buchi creati, viene pompato ad alta pressione un po' di tutto, a seconda della "ricetta" del perforatore, che, essendo segreto commerciale, non si può sapere. Nonostante ciò, si è venuti lo stesso a conoscenza dell'elenco degli elementi delle sostanze iniettate insieme all'acqua (almeno quattro milioni di litri per pozzo) e alla CO2 ed è impressionante: un elenco di sostanze pericolose da smaltire, normalmente in maniera rigorosissima, che in questo caso sono iniettate a fiumi nel suolo.

Tutta roba che finisce nelle falde sottostanti, mentre nelle case vicine ai giacimenti può capitare che esca il gas dal rubinetto dell'acqua (in questi giorni il fenomeno si è presentato nell'imperiese) e molto altro si liberi in atmosfera. Tutte sostanze che rimangono alla collettività insieme all'acqua contaminata una volta che le compagnie avranno chiuso i pozzi e raccolto i profitti. Per non parlare delle voragini nel sottosuolo e della loro influenza sull'assetto idro-geologico e dei piccoli terremoti causati dal fracking.

La diretta video sul profilo Facebook di Riccardo Palleschi: https://www.facebook.com/riccardopalleschi2/videos/1128856451336008/

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