Trovo questo articolo su una rivista di supernicchia che si chiama “Orizzonte Scuola”. Mentre leggo, sento i sudori freddi e mi chiedo come mai tutto ciò non sia sulle prime pagine, e come mai non se ne discuta nei programmi politici serali. Perchè la notizia che “la Germania chiede ai paesi del Sud più scuole-lavoro, perché ha bisiogno di manodopera a basso costo”, è roba da rispolverare i libri di storia, da fare interrogazioni parlamentari, da scendere in piazza terrorizzati nel vedere il ripetersi di percorsi ed eventi che non risalgono a millenni fa, ma di cui abbiamo testimoni ancora in vita. Racconta “Orizzonte Scuola”: «La Germania ha così finanziato, ad esempio in Portogallo, progetti di scuola-apprendistato, lo stesso in Spagna con la quale è previsto il trasferimento di 5.000 giovani spagnoli da formare ed eventualmente assumere in Germania».
«Così dalla Spagna sono giunte nelle fredde terre germaniche 20.000 giovani (il triplo rispetto al 2008), 34.000 dalla Grecia, 11.000 dal Portogallo, e ben 42.000 dall’Italia. Si punta ad un’azione più incisiva, con corsi di tedesco durante le esperienze scuola-lavoro, bisogna pensarci per tempo. La Germania ha fretta e la Merkel invita i paesi ad avviare queste “riforme”». La Germania chiede insomma che i giovani del sud siano appositamente formati in scuole tecniche con corsi di tedesco, e poi inviati a lavorare nella Grande Germania che ha bisogno di manodopera. Io li immagino salire sui treni, con la valigia legata con lo spago, mentre salutano mamme con la veletta e nonne vestite di nero e l’altoparlante della stazione diffonde le canzoni del Trio Lescano.
Settant’anni sono passati invano, eccoci di nuovo al punto di partenza. E di nuovo, abbiamo un governo che supinamente acconsente a mandar braccia in cambio di nulla, a farsi servo di stranieri chiaramente sulla strada di distruggere l’Europa intera e non per la prima volta. Come si possa essere così ciechi e immemori è un mistero. Per fortuna esiste la stampa libera e senza bavaglio, come “Orizzonte Scuola”. «Vi chiedo una sola cosa: se sopravvivete a questa epoca non dimenticate. Non dimenticate né i buoni né i cattivi». (Julius Fucik, eroe della Resistenza Cecoslovacca).