vendredi 2 décembre 2022

MAURIZIO BLONDET, Toba 60: IL GOVERNO CANADESE HA UFFICIALMENTE PROPOSTO L’EUTANASIA DEI ”BAMBINI PROBLEMATICI”


IL GOVERNO CANADESE HA UFFICIALMENTE PROPOSTO L’EUTANASIA DEI ”BAMBINI PROBLEMATICI”: Fonte: Toba60.com

 Se qualcuno pensa che questa notizia rientri in quelle che tutti chiamano deliranti ipotesi complottiste, probabilmente non è ancora entrato nell’ordine delle idee che l’inverosimile oramai fa parte della nuova normalità.

Il governo canadese produce persino “libri di attività” educativi per indottrinare precocemente i bambini al nuovo paradigma

I sostenitori di questa pratica inquadrano il suicidio facilitato dallo Stato come una forma peculiare di auto-emancipazione, che si riappropria del diritto di porre fine alla propria vita alle proprie condizioni piuttosto che a quelle di “qualcun altro”


La narrativa “ucciditi perché sei depresso” è un tacito riconoscimento del fallimento della professione psichiatrica.

A partire dagli anni ’80, l’industria medica ha pompato gli “antidepressivi”, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, nel sangue di decine di milioni di americani. L’intera premessa farmacologica di questi farmaci, secondo cui la depressione è causata da uno squilibrio neurochimico, è stata recentemente sfatata. Hanno guadagnato miliardi mentre la depressione peggiorava.

Poi ci sono le benzodiazepine “ansiolitiche” come il Valium e lo Xanax, che in realtà sparano un colpo di pistola neurochimico al cervello e ti rendono uno zombie emotivo per 10 ore. Neanche queste hanno funzionato per migliorare i risultati a lungo termine della salute mentale.

Quindi ora si alzano le mani: “Fanculo, ucciditi e basta”.

Non è una cosa teorica. Il governo belga ha già ucciso quest’anno una ventitreenne fisicamente sana per motivi di salute mentale:

“Una donna di 23 anni, sopravvissuta a un attentato terroristico quando era un’adolescente, è morta dopo aver scelto l’eutanasia… Sebbene Shanti sia uscita fisicamente illesa dall’esplosione, mentalmente ha sofferto ogni giorno da allora… Shanti ha cercato aiuto in una struttura psichiatrica nella sua città natale, Anversa, ed è stata anche messa sotto farmaci antidepressivi. Tuttavia, il trauma psicologico era troppo forte e ha tentato il suicidio due volte: una nel 2018 e una nel 2020. Infine, nel maggio di quest’anno, ha optato per l’eutanasia”.